Qumran by Eliette Abécassis

Qumran by Eliette Abécassis

autore:Eliette Abécassis [Abécassis, Eliette]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9782226125941
Google: LsU6GwAACAAJ
Amazon: 2226125949
pubblicato: 2011-12-15T07:51:33+00:00


3

Era vero. Ero diventato un religioso. Mi ero avvicinato a Dio in un modo particolare, che non mi era stato proprio in precedenza. Ero innamorato.

Come chassid, consideravo il mondo come un passaggio verso Colui che amavo. Cercavo di staccarmene per innalzarmi a lui, mio rifugio e fortezza: un aiuto sempre offerto nello sconforto. Quando la terra tremava, quando le montagne si rovesciavano negli abissi marini, era la mia consolazione, una roccaforte; un albero piantato accanto a un corso d’acqua, il cui fogliame non avvizziva mai. Lo immaginavo nei suoi abiti di mirra, di aloe e di cannella, più desiderabile dell’oro fino, più gustoso del miele no-vello. Mi soccorreva allo spuntare del giorno, e mi ungeva con l’olio della gioia quando, nel mezzo delle mie notti bianche, tutti gli orrori mi piom-bavano addosso, il timore e il tremore mi assalivano, e il cuore mi si rag-grinzava nel petto. Allora invocavo il suo nome con preghiere ardenti e sapevo che mi avrebbe liberato dalla disperazione, che avrebbe sottomesso i popoli, restituendo il male a quelli che mi minacciavano.

In quelle notti gli domandavo di concedermi per un istante le ali di una colomba, affinché potessi prendere il volo fino al deserto, trovare un riparo e trascorrere finalmente una notte calma, guadagnare in fretta un rifugio contro il vento della tempesta. Lontano da qui; dalla violenza e dalla discordia della città, dai malfattori notturni, dall’angoscia e dal delitto, dalla brutalità e dalla frode, che intrigano senza posa.

Perché un uomo mi tormenta;

Tutto il giorno mi contrasta, mi opprime.

Le spie non mi danno tregua tutto il giorno,

Ma lassù, una grande truppa combatte per me.

Quando di giorno ho paura conto su di te,

Su Dio, di cui recito la parola: che potrebbe fare contro di me un essere di carne?

Tutto il giorno mi fanno soffrire.

Non pensano che a farmi del male.

Appostandosi spiano

E osservano le mie tracce

Per attentare alla mia vita.

Nello sconforto, la mia anima aveva sete di lui, la mia carne languiva per lui; mi trovavo in una terra asciutta, inaridita, senz’acqua, e lui era una sorgente inesauribile, un santuario di forza e di gloria; era il grasso e l’olio di cui mi saziavo quando, gracile e sconvolto, dilaniato dalla fame e dalla prostrazione, compitavo il suo Nome. Quando nel mio letto penso a te, passo delle ore a pregarti. Era il mio soccorso, mi attaccavo a lui con tutto il mio spirito, contro quella donna che era un ostacolo. Avrei voluto unirmi a lei, che era un essere di carne, il cui cuore era forse pervertito da Satana, il cui animo ipocrita era proprietà del demonio, a quella donna che mi seguiva, e che forse aveva ucciso, tagliato a pezzi, crocifisso… Pensavo a mio padre; e ancora una volta fremiti nervosi attraversavano il mio corpo.

Un mattino, la spiai a sua insaputa. Attesi che uscisse di casa e regolai il mio passo sul suo. Si recò alla BAR, davanti alla quale feci la posta pazientemente, per più di due ore. Finalmente uscì, e si infilò in un taxi.



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